domenica 27 marzo 2011

Tempi di esposizione e apertura del diaframma

E’ consuetudine paragonare l’elemento sensibile della nostra fotocamera ad un secchio da riempire e l’obiettivo al rubinetto: per riempire il secchio si può aprire al massimo il rubinetto per un breve tempo, oppure lasciar scorrere un sottile filo d’acqua per un tempo più lungo. Allo stesso modo il fotografo può scegliere, sempre in relazione all’esposizione della scena, se utilizzare un diaframma aperto per un brevissimo tempo o un diaframma più chiuso per un tempo di esposizione maggiore.
03-coppie-tempo-diaframma.jpg
Ci troviamo a decidere quale delle due grandezze sia quella più importante, beh questo dipende dal tipo di fotografia che vogliamo fare, ma è bene tenere a mente questi 4 punti:
  • il diaframma molto aperto (f/2.8 o più) è in genere utile per i ritratti poichè consente di avere il soggetto a fuoco e lo sfondo piacevolmente sfocato (minima profondità di campo)
  • il diaframma molto chiuso (f/8 o più) è in genere utile per le foto di paesaggi o in generale quando si cerca un maggiore dettaglio, avendo tutta la foto a fuoco (maggiore profondità di campo)
  • un tempo di esposizione molto breve ci consente di ‘fermare’ il movimento di un oggetto, per esempio scattando a 1/60 sec riusciremo a ‘fermare’ un ciclista, mentre per un automobile che viaggia a 60km/h sarà necessario un tempo di 1/200 sec
  • un tempo di esposizione lungo ci consentirà di creare particolari effetti di mosso nelle foto artistiche o nelle foto notturne

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