venerdì 25 marzo 2011

Guardare, vedere, cornice e sfondo. Gli assi portanti dello sguardo fotografico


Imparare a fare fotografie vuol dire imparare a guardare, prendere coscienza dell'atto del guardare, di come esso sia nello stesso tempo immediato e complesso.
Ciò che i nostri occhi catturano come informazione visiva viene filtrata dal nostro cervello che seleziona le informazioni rilevanti e restituisce all'occhio i comandi per rendere la visione più funzionale alle nostre esigenze. Ad una prima azione generica in cui noi guardiamo panoramicamente la realtà che ci circonda ne seguono altre, in brevissima sequenza, in cui mettiamo a fuoco alcuni immagini che hanno catturato il nostro interesse. Chiameremo questo secondo gruppo di azioni vedere, per sottolineare la maggior accuratezza di questo secondo modo utilizzare l'organo della vista.
Nel momento in cui noi vediamo un oggetto tra molti altri, tendiamo a tralasciare  le informazioni che riguardano ciò che lo circonda. Non facciamo cioè attenzione a ciò che gli fa da sfondo e ciò che non consideriamo rilevante.
Questo processo che noi attuiamo automaticamente non può essere eseguito da una macchina fotografica  a meno che non utilizziamo intenzionalmente alcuni accorgimenti. 
Imparare a fare fotografie, significa dunque prima di ogni altra cosa imparare a comprendere i nostri meccanismi visivi e a vedere anche ciò che generalmente sfugge alla nostra attenzione, in modo da prevedere ciò che verrà registrato dall'occhio della fotocamera.

 Per sensibilizzare il nostro sguardo possiamo esercitarci a guardare attraverso una cornice. In questo modo ci eserciteremo a inquadrare una porzione di ciò che è di fronte ai nostri occhi così come fa una macchina fotografica e nello stesso tempo impareremo a porre attenzione a tutto ciò che rientra nel riquadro della cornice.
Impareremo così a mettere in pratica la prima e più importante regola di una buona fotografia:

ogni cosa che viene ritratta ha una funzione, un valore comunicativo o formale; niente di ciò che rientra nell'inquadratura deve essere inutile o di disturbo.



Conseguenza della prima regola è quella che ci invita a

tenere sempre presente il rapporto tra il soggetto e lo sfondo.

Lo sfondo è l'elemento che può mettere in risalto il soggetto, sia da un punto di vista formale che comunicativo o che al contrario può distogliere dal soggetto la nostra attenzione.

Noi tutti facciamo foto-ricordo a cui siamo affezionati per il loro valore affettivo.
Per passare da questo tipo di fotografia ad una fotografia più accurata, dobbiamo mettere in pratica  quello sguardo fotografico di cui abbiamo parlato fino ad ora.
Un ottimo esercizio per rendere le nostre fotografie più belle ed efficaci è quello di guardare i nostri scatti e vederne i difetti, innanzi tutto nell'inquadratura.


Sebbene la familiarità della relazione tra i ragazzi  e la spontanietà dello scatto possa rendere piacevole questa foto-ricordo, l'inquadratura è sbagliata. Sapresti dire perché?

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